“Ad età specifica corrisponde un disturbo ben specifico!”: questo dico sempre al genitore che porta nel mio studio il proprio figlio adolescente con dolore al ginocchio senza mai aver avuto un trauma.
È fondamentale l’“Anamnesi”, cioè chiedere come è insorto il dolore, e con quale esercizio o sforzi fisici peggiora.
Alla nascita siamo tutti costituiti prevalentemente da tessuto cartilagineo, e soltanto poche ossa in età neonatale sono già costituite da calcio. Generalmente le ossa lunghe, come potrebbero essere quelle della tibia e del femore – per restare sull’articolazione del ginocchio – completano la loro maturazione scheletrica fondendo l’abbozzo osseo originario della regione diafisaria (ovvero al centro delle ossa lunghe) con l’abbozzo osseo della regione epifisaria (vuol dire nella sua parte finale).
La completa maturazione scheletrica dipende dal distretto in questione: la maturazione dell’osso della tibia, dove è attaccato il tendine rotuleo, l’apofisi tibiale anteriore (ATA), avviene in un’età compresa tra i 12 e i 14 anni. Se in questa fase vi è una richiesta funzionale maggiore, ovvero l’adolescente sforza molto il quadricipite con salti, corse, sport agonistici, il tendine rotuleo viene molto sovraccaricato e di conseguenza anche l’osso a cui si attacca. L’ATA ne risente molto e potrebbe comportare anche un distaccamento del suo nucleo di ossificazione.
Questa patologia, definita Morbo di Ossgod-Schlatter, viene diagnosticata clinicamente da mani esperte, e attraverso la semplice anamnesi.
Il dolore è proprio elettivo, cioè in un punto ben preciso, e si aggrava da movimenti che sovraccaricano il ginocchio, come quello dello squat, della corsa, e nel salire o scendere dalle scale.
Una ecografia o radiografia possono solo confermare tale problema, andando studiare il nucleo di ossificazione (l’abbozzo osseo originario con la sua cartilagine attorno), infiammato, frammentato, sofferente.
Se l’adolescente continua a sovraccaricare quando presente una sua infiammazione, l’ATA potrebbe fondersi male con l’osso della tibia, rimanere più sporgente, e causare in età adulta episodi di tendiniti ricorrenti spesse volte poco gestibili.
La parola ORTOPEDIA deriva dal greco orthòs, cioè “diritto”, e pàis, “bambino”: significa quindi “far crescere correttamente il bambino”. Inizialmente l’Ortopedico aveva proprio il compito di correggere le deformità del fisico nei bambini, o comunque permettergli di arrivare in età adulta senza problemi.
Lo scopo del trattamento è far compiere al nucleo di ossificazione la sua normale maturazione scheletrica, impedendogli di frammentarsi. Nei soggetti predisposti è necessario quindi il riposo, l’astensione da attività fisica agonistica, evitare salti, corse, accovacciamenti: tutto ciò che porta a sollecitare il ginocchio in questa fase di vita.
Per trovare un po’ di sollievo è necessaria la crioterapia (applicare del ghiaccio!), assumere un antinfiammatorio, e a volte anche immobilizzare il ginocchio con un tutore per permettere al tendine rotuleo di non creare sollecitazioni ulteriori sull’apofisi tibiale anteriore.