“Il piede è un organo di funzione. Serve per camminare, correre, saltare, arrampicarsi.. e per stare in piedi: su due, su uno, sull’avampiede di uno, sulla punta di uno.. e, se si è bravi, girarsi sopra come una ballerina”

Per assolvere a tale funzione il piede si avvale di una sensibilità raffinatissima, tanto che qualcuno l’ha scambiato per un organo di senso. In ogni visita l’ortopedico deve sempre ricordare che i piedi servono per la funzione che hanno: “portare in giro” il corpo senza darlo a vedere.

Il termine piede piatto è un’espressione clinica e non diagnostica: essa vuol dire soltanto che una delle tre volte plantari sono appiattite, e le cause di ciò possono essere molte.

Prima di passare a queste, è essenziale indagare che cos’è la volta plantare.

Se osserviamo i nostri piedi mentre siamo fermi in stazione eretta, possiamo constatare che essi appoggiano per terra in avanti sulla punta, indietro sul calcagno e lateralmente sul bordo laterale del piede.

Non appoggiano e non toccando il suolo con il bordo interno: in quella zona il piede forma un arco. Quest’arco è la volta plantare, ed in un piede normo-conformato questa è presente.

Nel caso in cui questa fosse accentuata si parla di piede cavo, nel caso in cui questa non fosse presente si parla di piede piatto. Esistono tuttavia dei mezzi semplici o complicati all’occhio inesperto per rilevare l’appoggio plantare dei piedi: uno è il plantoscopio. Questo strumento molto semplice e comodo, oltre che rapido, viene utilizzato in ogni indagine ortopedica per la valutazione dell’appoggio plantare.

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