“Ogni forma di piattismo plantare ha la sua cura specifica”.
Una volta c’era la tendenza a curare tutti i piedi piatti con scarpe correttive e/o con plantari.
Ancora oggi, per alcune forme, è necessario il plantare ma non per il piede piatto lasso infantile. Questo, se trattato in tempo, si corregge perfettamente con una ginnastica correttiva eseguita secondo le tecniche fisioterapiche moderne. Qualora venga diagnosticato in ritardo, può comunque ricevere dei benefici da questo tipo di ginnastica correttiva.
Il piede piatto non è soltanto un problema estetico, esso rappresenta un danno funzionale, ossia mette in difficoltà il funzionamento del piede come organo di locomozione.
Ovviamente tale danno è tanto più grave quanto più la deformità è pronunciata.
Un piede piatto funziona male nel camminare, ma soprattutto nel correre e nel saltare: esso determina facile stancabilità e, se necessari sforzi prolungati come lunghe passeggiate o camminata in montagna, si può manifestare anche con dolore che può costringere a fermarsi. I pazienti che hanno il piede piatto chiedono con insistenza di essere presi in braccio.
Un piede piatto causa uno squilibrio nella distribuzione del carico e quindi la forza peso può gravare su compartimenti, come quella del ginocchio (interno o esterno), che normalmente non dovrebbero essere coinvolti dalla forza peso. Questo col passare degli anni causa maggior attrito sulla cartilagine articolare, quindi suo danneggiamento e in età avanzata insorge l’artrosi.
L’età migliore per correggere il piede piatto va dai 3 ai 7 anni, ma talvolta i bambini non collaborano in modo sufficiente per cui, il trattamento con ginnastica correttiva può essere esteso anche fino ai 10 o 11 anni.
Bisogna irrobustirsi la muscolatura dei piedi: ciò si realizza bene mediante ginnastiche correttive. I muscoli devono diventare forti e sopperire alla eccessiva elasticità e debolezza dei legamenti.
Gli esercizi di ginnastica correttiva possono e devono essere applicati sempre, anche nel soggetto adulto con gli opportuni adattamenti, specie per evitare l’ulteriore futuro e certo aggravamento.
Il piede piatto lasso infantile non dovrebbe mai arrivare ad essere operato. Soltanto quando è molto, molto grave e la ginnastica correttiva non può più essere fatta, o non è stata fatta prima, oppure è stata fatta male, e se è doloroso, allora può essere indicato l’intervento chirurgico, ma si dovrà stare molto attenti all’esatta indicazione del tipo di intervento. In ogni caso la chirurgia deve essere sempre preceduta da almeno un anno di ginnastica correttiva.
Questa regola deve valere anche per tutte le altre forme di piattismo perché così la chirurgia risulta facilitata, come pure il recupero dopo l’intervento chirurgico.
In ogni caso sarebbe un errore gravissimo confondere un piede debole con un piede deforme.
Si lascia il trattamento chirurgico solo in casi gravi, irrecuperabili con la ginnastica correttiva, in caso di ginnastica inadeguata o non eseguita, e in caso di dolore persistente